Sorride, la giovane Miryam,
un’ombra sfuggente nel Suo occhio
dal dolore nel donar la vita,
una danza delle Sue pupille
per quel piccolo Miracolo
che tiene il mignolo di Lei nella propria mano,
ed il di Lei tutto nel proprio
Osserva, la giovane Miryam,
con occhi che sondano la mia anima,
ed ossa affidarmi il Bambino,
parlando piano, e solennemente,
“Lo prenderai,
e Lo terrai e cullerai,
e lo festeggerai, l’invitato più benvenuto?
O, forse,
Lo prenderai e gli griderai contro,
come se Lui fosse colpevole
per tutte le buche che ti hanno fatto cadere,
per tutto ciò di sbagliato che hai seminato, da te?
Diventerà, la Sua fragilità,
la tua facile occasione
per ignorare l’Infinito che è in Lui
e lasciarLo cadere,
quando la palla blu ti sorregge ancora?
O, rifiuterai la mia offerta,
non curandoti di Lui,
non curandoti di chi eri
che ti implora di avere misericordia?
Volterai le spalle,
via da questo amore
tra una Madre ed il Suo Figlio,
augurandoci di essere perduti e dimenticati
nell’oscurità del passato,
quando sarai tu,
chi si perderà,
nell’oscurità in cui
non c’è amore da trovare?”
Quanto difficile può essere,
tenere quel Bambino nelle tue braccia,
e lasciarGli ricordarti
come essere un bambino, ancora,
e sognare di una nuvola
che ricorda un gabbiano
con niente altro che un infinitocielo blu
al di sopra?
(c) Daniele “danbergam” Bergamini
Foto e disegno: Pixabay
Elaborazione immagine: io
Buon Natale a tutti!
Che possiamo non temere mai di accogliere quel Bambino indifeso nei nostri cuori, amen.
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