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A te che fosti ferito/a, ed ora ferisci te stesso/a, chiedo: vogliamo parlare di autolesionismo?

Immagina, per la strada, un adulto che picchia violentemente un bambino; violentemente, in modo iniquo, perché il bambino non può difendersi, con le proprie forze, da quel livello di attacco.

Che cosa fai?
Suppongo tu intervenga per difendere quel bambino da quella punizione selvaggia, giusto?

Quando quegli adulti ti hanno ferito/a, dato che volevi amarli, per la tua purezza, e fidarti di loro, per sentirti stabile, probabilmente scegliesti di credere che la colpa fosse tua… oppure loro ti indussero, malevolmente, a crederlo, o non ammettendo che la responsabilità delle loro scelte fosse solamente loro, o sapendolo, ma scegliendo di essere disonesti.

E quel senso di colpa ti ha portato a voler punire te stesso/a, a cadere nell’autolesionismo.

Oppure, forse, sapevi di non essere colpevole, ed avresti soltanto voluto far qualcosa per fermarli… ma, considerato il tuo amore per loro, non hai potuto trovare nessun altro su cui sfogare la tua rabbia… che te stesso/a.

E così hai ferito te stesso/a per tutto questo tempo.

The stesso/a, la persona che una volta era quel bambino o quella bambina che fu ferito/a dagli adulti.

Ma ferendo te stesso/a per tutto questo tempo, anche tu hai ferito senza pietà quel bambino o quella bambina già maltrattato/a, aggiungendo dolore a dolore.
Sei stato/a ingiusto/a, nei confronti di quel bambino o quella bambina, non meno di quegli adulti.

Ma torniamo su quella strada immaginaria in cui quella violenta scena di crudeltà si sta svolgendo.
Immagina che quel bimbo ti implori di imitare quell’adulto violento, e di aggiungere i tuoi colpi, pugni e calci, immagina che quel bambino provi a persuaderti che merita quel trattamento ingiusto ed anche peggio.

Ti ho già mostrato i difetti di quel giudizio inesperto.

Che cosa fai? Suppongo tu comprenda questi difetti e che cosa sia meglio per il bambino, difendere invece che perseguitare.

Ferendo te stesso/a per tutto questo timpo, hai lasciato che un bambino senza esperienza con un giudizio ingiusto su di sé prendesse il controllo della tua mano più vecchia, al di là di ogni giustizia, e facesse più danni.

Apri i tuoi occhi, e salva chi è già stato/a ferito/a.

Apri i tuoi occhi, e non ferire ancora di più chi è già stato/a ferito/a.

Non essere un crudele complice ed erede di chi in primo luogo diede un dolore così ingiusto.

(c) Daniele Bergamini “danbergam”

 

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